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L’occupazione femminile è più alta nei territori con più asili nido

In Italia e in molti altri paesi europei, la situazione occupazionale delle donne con figli è svantaggiata. Uno degli strumenti per migliorarla è rendere più accessibili alle famiglie i servizi educativi per la prima infanzia. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.

l’Italia è tra i paesi Ue dove la disparità occupazionale tra padri e madri risulta più alto. Mentre gli occupati tra gli uomini con figli sono l’84,4%, tra le donne sono il 56,3%la quota più bassa tra tutti i Paesi europei.

Grecia e Italia hanno il divario occupazionale più ampio tra padre e madre
Differenza in punti percentuali tra tasso di occupazione di uomini e donne con figli, nei Paesi Ue (2019)

In Italia il divario è pari a 28,1 punti percentuali, il più ampio insieme a quello della Grecia. Rispetto alla media Ue di 18,5 punti, si registrano divari occupazionali maggiori anche in altri Paesi, perlopiù dell'est Europa. Da notare comunque che in tutti gli Stati, il tasso di occupazione degli uomini con figli supera di almeno 8 punti quello delle donne.

Non solo il divario tra padri e madri, ma anche un confronto tra donne con e senza figli conferma l'impatto delle responsabilità genitoriali sulla situazione occupazionale femminile.

In Italia, il tasso di occupazione delle madri è inferiore di 8 punti a quello delle donne senza figli
Tasso di occupazione di donne con e senza figli (2019)

L'Italia presenta quote ampiamente inferiori a quelle degli altri Paesi considerati, sia per quanto riguarda le donne che non hanno figli, sia per le madri. Ed è interessante osservare come il tasso di occupazione delle donne senza figli nel nostro Paese sia inferiore a quello delle donne con figli negli altri principali stati europei.

Un elemento determinante nell'aggravare la situazione occupazionale delle madri è l'inaccessibilità dei servizi educativi per la prima infanzia. Sia per una carenza di strutture, sia per questioni economiche.

In Italia è preoccupante la situazione occupazionale delle donne con figli e carente la diffusione dei servizi educativi per la prima infanzia.

Calabria, Campania e Sicilia ultime per offerta di asili nido e tasso di occupazione femminile
Confronto tra la presenza di servizi prima infanzia e il tasso di occupazione femminile (25-34 anni) nelle regioni italiane (2017)

Le regioni con la maggior offerta di asili nido sono le stesse che presentano alti tassi di occupazione femminile. Si tratta di territori del centro-nord, come Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Toscana.

Al contrario, le grandi regioni del sud registrano situazioni preoccupanti riguardo entrambe le variabili. In particolare Calabria, Sicilia e Campania hanno una copertura di asili nido che non supera il 10% e un tasso di occupazione femminile inferiore al 30%, fatta eccezione per la Campania (31,6%).

È necessario, dunque, che i Paesi, compresa l'Italia, si impegnino ad investire in politiche che aumentino la presenza di asili nido sul territorio e rendano più accessibile il servizio a livello economico per favorire l'accesso delle donne con figli al mondo del lavoro.

Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con altri grafici e una mappa con i dati sull’Italia a livello provinciale.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

L’elenco dei report in formato pdf è disponibile su Osservatorio povertà educativa #Conibambini.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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