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È difficile quantificare la povertà educativa, perché è multidimensionale. Asili nido, istruzione, cultura, sport, salute, corretta informazione non sono per tutti. Di certo, in valore assoluto supera un altro dato impressionante e inaccettabile per un paese civile: oltre 1,2 milioni di minori vive in “povertà assoluta”. Ovvero, bambini e adolescenti che non dispongono, o lo fanno con grande difficoltà, delle primarie risorse per il sostentamento umano, come acqua, cibo, vestiario e abitazione.

La parola chiave è mancanza di opportunità. In generale, la povertà educativa impedisce ancora a troppi bambini e ragazzi di crescere in un contesto che valorizzi i loro talenti per aiutarli a realizzare sogni e ambizioni. Non ci sono soluzioni facili, rapide, semplicistiche. Se si pone al centro del problema il minore, si può facilmente capire che siamo tutti coinvolti e corresponsabili. Tutti dobbiamo e possiamo fare la nostra parte. In modo ordinato. Facendo squadra. La cosa più difficile, forse, per il nostro Paese. Ma quando ci riusciamo siamo vincenti. È quello che sta accadendo attorno al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un miracolo civile che smonta luoghi comuni e che offre speranza, coraggio, fiducia, futuro. Una sperimentazione promossa dal mondo delle Fondazioni di origine bancaria, Governo, Terzo settore. Che interessa oltre 6.500 organizzazioni, tra scuole, associazioni, cooperative sociali e altri soggetti non profit, università, enti locali, privati. E che coinvolge oltre 400.000 bambini e ragazzi, con le loro famiglie.

Il Fondo è un impegno condiviso che vale complessivamente 600 milioni di euro. Un grande progetto di Paese che, mobilitando le “comunità educanti” dei territori, cioè rendendo parte attiva e responsabile non solo la scuola e la famiglia, ma anche gli operatori sociali e culturali, le istituzioni locali, le università, i privati cittadini e gli stessi ragazzi, traccia una nuova rotta nel contrasto alla povertà educativa. Inaugurando anche una nuova modalità, con una originale e proficua sinergia tra Stato e Privato sociale, rafforzando di fatto la “dimensione pubblica” dell’intervento, con più condivisione, efficienza e, si auspica, con maggiore impatto sul territorio.

Dunque, non vogliamo raccontare favole. Non lo sono i 270 progetti avviati in due anni: esperienze concrete e verificabili. Ne diamo conto nel nostro secondo Bilancio sociale. Lo presentiamo sotto forma di catalogo editoriale, in cui i bandi, restando nella metafora, assumono la forma delle collane di narrativa per ragazzi. Raccontiamo storie verosimili, liberamente tratte dalle varie esperienze reali. Quelle vere, possono essere ricercate negli articoli e nei post pubblicati sul portale percorsiconibambini.it, il network dedicato ai progetti selezionati da Con i Bambini. Il resto, chi siamo, cosa facciamo e come, lo potete scoprire o conoscere meglio sfogliando il catalogo.

Il Bilancio di Missione completo è navigabile su www.bilanciodimissione.it.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

Divari nei percorsi Ict: l’istruzione è fondamentale per ridurli

Le competenze digitali hanno acquisito una tale centralità nella vita di ogni giorno, nella possibilità di comunicare, accedere alle informazioni, formarsi, lavorare, che la loro mancanza rappresenta una vera e propria compromissione del diritto di cittadinanza. Si tratta anche delle competenze che, nell’ambito più generale delle tecnologie e delle scienze, consentono di accedere ad alcuni dei…

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