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Una scuola su cinque è vicina a fonti di inquinamento atmosferico

Tag: Edilizia scolastica

La riduzione della didattica in presenza a causa del Covid non deve sminuire il tema della sicurezza delle scuole. Non solo in termini di struttura degli edifici, ma anche riguardo l’area in cui la scuola si trova, che deve offrire agli alunni un ambiente salubre, non inquinato. Di seguito l’articolo dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini.

Anche se la crisi sanitaria da Covid-19 ha ridotto la frequenza scolastica in presenza per gli alunni, la scuola resta uno dei luoghi dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo fuori casa.

Abbiamo già raccontato in articoli precedenti quanto sia importante che tali edifici siano sicuri, a partire da un’adeguata progettazione antisismica. Ma oltre agli aspetti strutturali, è fondamentale che anche le aree in cui sono situate le scuole non siano in alcun modo pericolose per la salute degli studenti. Devono essere zone sicure, non inquinate, che offrano a bambini e ragazzi un ambiente salubre dove studiare e giocare.

L’inquinamento atmosferico colpisce particolarmente la salute dei minori.

Respirare aria inquinata da agenti nocivi, da polveri sottili, può causare problemi di salute. Un effetto che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Istituto superiore di sanità italiano (Iss), colpirebbe in modo particolare i più piccoli causando ad esempio asma, infezioni alle vie respiratorie, ma anche problemi nello sviluppo, obesità e alcuni tumori infantili.

È quindi necessario limitare il più possibile i danni dell’inquinamento atmosferico, tutelando i minori almeno negli spazi pubblici che frequentano maggiormente, in primis la scuola.

Le scuole in aree inquinate, in Italia

Il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) rende disponibili i dati relativi alla presenza di scuole vicine a fonti di inquinamento atmosferico, sul territorio nazionale.

1 su 5 circa, le scuole vicine a fonti di inquinamento atmosferico in Italia, nel 2018.

Un dato negativo, pari al 20,4% di tutti gli edifici scolastici e che peggiora ulteriormente in ben 9 regioni italiane.

Infatti, andando oltre la media nazionale e osservando il fenomeno a livello regionale, i dati sono in alcuni casi preoccupanti. La quota più alta è quella della Valle d’Aosta, con il 52,9% delle scuole in aree inquinate. Seguono Molise (42,2%) e Piemonte (39%), mentre le regioni meno colpite sono Umbria (11,5%), Sicilia (10,6%) e Puglia (10,5%).

In Valle d’Aosta più della metà delle scuole in aree inquinate
Percentuale di edifici scolastici statali vicini a fonti di inquinamento atmosferico (2018)

DA SAPERE

Non sono disponibili i dati per il Trentino-Alto Adige.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Miur
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)

Da questo quadro non emergono particolari divari tra regioni a nord, sud e centro del paese. Ma su un tema come l'inquinamento atmosferico, è interessante indagare i dati da un'altra prospettiva, quella legata al livello di urbanizzazione dei territori.

41,3% le scuole vicine a fonti di inquinamento atmosferico nei comuni altamente urbanizzati, le città.

Al contrario le aree rurali, quelle con il livello più basso di urbanizzazione, hanno solo il 2,8% degli edifici scolastici in zone inquinate.

Abbiamo quindi deciso di focalizzarci sulle maggiori città italiane, le più popolose, per osservare il fenomeno.

Oltre il 20% di scuole vicine ad aree inquinate a Milano, Bologna e Torino
Percentuale di edifici scolastici statali vicini a fonti di inquinamento atmosferico, nei comuni italiani con più di 200.000 abitanti (2018)

FONTE: elaborazione openpolis su dati Miur
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)

Il capoluogo lombardo è al primo posto per percentuale di scuole in aree inquinate, a quota 24,1%. Seguono altre due grandi città del nord Italia, Bologna e Torino. Agli ultimi posti invece, Catania, Genova e Trieste, quest'ultima con nessuna scuola situata vicino a fonti di inquinamento di atmosferico.

Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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