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Povertà energetica: oltre una famiglia su 10 non può riscaldare la casa

Tag: Diritti

Sono ancora molte le famiglie con figli che non riescono a permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Con conseguenze che incidono sul disagio familiare e sulla qualità della vita dei nuclei. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.

Avere a disposizione una casa confortevole e accogliente è un fattore cruciale per la crescita sana di bambini e ragazzi. L’emergenza di quest’anno, con la necessità per bambini e famiglie di condividere per molto tempo le mura domestiche, ha reso evidente quanto la condizione abitativa possa fare la differenza.

Ma la questione va molto oltre la situazione attuale. Difatti dal 1989 la Convenzione sui diritti dell’infanzia sancisce l’impegno per gli Stati di garantire programmi di sostegno anche in relazione all’alloggio. Durante l’inverno, come ogni anno, la condizione abitativa della famiglia si lega anche alla possibilità del nucleo di permettersi spese basilari, come quella di riscaldare la casa in modo adeguato.

11,9% delle coppie con figli minori ha dichiarato di non potersi permettere di riscaldare adeguatamente la casa nel 2018. Dato che sale al 15,7% in presenza di un solo genitore.

Secondo le stime della strategia energetica nazionale, 2,1 milioni di famiglie erano in condizione di povertà energetica nel periodo 2004-15. Una quota che, nel periodo preso in esame, rappresentava circa l’8% dei nuclei, con un picco del 14% nel Mezzogiorno. Una tendenza purtroppo confermata dal rapporto Oipe – osservatorio italiano sulla povertà energetica – di quest’anno.

Dal punto di vista delle famiglie in difficoltà, specie se nel nucleo vivono dei bambini, il vero problema del riscaldamento è che si tratta di una voce di spesa difficilmente comprimibile.

Per contrastare la povertà energetica, la Sen mette in evidenza la necessità di migliorare la condizione abitativa, con la riqualificazione del patrimonio edilizio, pubblico e privato.

Quanto incide la condizione abitativa sulla povertà energetica

La povertà energetica spesso si abbatte su famiglie la cui condizione abitativa è già resa più difficile da immobili vetusti e con meno servizi. La quota di nuclei che dichiarano problemi strutturali (come i danneggiamenti) generalmente si accompagna ad un’alta percentuale di quelli che indicano fattori di potenziale insalubrità, come la presenza di umidità nell’edificio.

I problemi dell’abitazione per le famiglie, regione per regione
Percentuale di famiglie che indicano problemi nell’abitazione (2018)

Tali fattori espongono soprattutto le famiglie meno abbienti, più spesso della media in affitto (l'11,9% degli affittuari segnala strutture danneggiate, contro il 7,1% dei proprietari), e che non possono permettersi spese per migliorare la dotazione della casa in cui abitano.

Le famiglie con figli si trovano più spesso in povertà assoluta (9,2%, a fronte del 6,4% medio), e sono anche più spesso in affitto. Rispetto a un 79,2% di famiglie che vivono in una casa di proprietà, la quota scende al 75,4% nelle coppie con almeno un figlio minore e al 64,8% tra i nuclei con un solo genitore.

35,2% dei monogenitori con almeno un figlio minore vive in affitto.

Tendenze che hanno effetti anche sulla condizione abitativa. Tra le coppie con almeno un figlio minore, il 7,8% segnala problemi di umidità e l'11,9% dichiara di non potersi permettere di riscaldare adeguatamente la casa. Tra le famiglie monogenitoriali, il dato sale rispettivamente al 8,8% e al 15,7%. Cifre che, sebbene mostrino un calo rispetto agli anni della crisi, restano ancora preoccupanti.

Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con ulteriori grafici e mappe.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

Osservatorio #conibambini

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