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L’impegno dei giovani per l’ambiente e gli spazi verdi nelle città

Tag: Diritti

Foto di Allison Shelley su EDUimages
  • Quasi 2 giovani italiani su 3 sono molto preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico.
  • 19% le famiglie con gravi problemi di inquinamento nelle aree metropolitane.
  • 75 su 109 le città che hanno promosso iniziative locali per la manutenzione del verde urbano nel 2021.
  • 342 milioni i metri quadri di verde fruibile nelle città italiane.
  • Le città italiane con più verde fruibile per minore sono Gorizia e Pordenone.

Rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, da alcuni anni i più giovani mostrano una maggiore sensibilità verso l’ambiente e la sostenibilità.

Si tratta di un fenomeno emerso a livello internazionale, messo in evidenza dalle manifestazioni dei Fridays for future, che si riscontra anche nel nostro paese. Una delle ultime indagini promosse dal parlamento europeo attraverso Eurobarometro ha indicato come la questione ambientale rimanga una delle priorità principali per le nuove generazioni.

Il 51% dei giovani europei tra 15 e 24 anni si dichiara molto preoccupato per il cambiamento climatico, contro il 45% nelle altre fasce d’età. Per l’Italia il divario generazionale è ancora più ampio: quasi 2 ragazzi su 3 sono molto preoccupati per il clima, a fronte di una media del 53% nella popolazione complessiva.

Quasi 2 giovani italiani su 3 sono molto preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico
Percentuale di persone che si dichiarano molto preoccupate per il cambiamento climatico (autunno 2022)

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Eurobarometro
(pubblicati: martedì 17 Gennaio 2023)

Questa tendenza ha portato a una maggiore mobilitazione dei più giovani sui temi della tutela dell’ambiente. Come abbiamo avuto modo di raccontare, sono soprattutto ragazze e ragazzi a partecipare ad associazioni ecologiche o per i diritti, in una percentuale sensibilmente crescente rispetto al passato.

Inquinamento e qualità dell’ambiente nelle città

In particolare preoccupano le prospettive di lungo periodo, a maggior ragione per i più giovani. Le previsioni degli esperti indicano che entro la fine di questo secolo la temperatura potrebbe aumentare di oltre 1,5 gradi centigradi.

2100 entro quell’anno l’aumento medio del livello del mare potrebbe oscillare tra i 40 e i 63 cm, in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci.

Tuttavia le conseguenze delle emissioni di co2 sono visibili anche nel breve periodo. Nell’indagine Istat sulla vita quotidiana delle famiglie del 2021, il 9,1% dei nuclei ha dichiarato che nella zona in cui vive l’inquinamento dell’aria è un problema molto impattante.

L’inquinamento è un problema soprattutto nelle città, anche nel sud.

La quota incide in modo variabile sul territorio, anche in relazione al fatto che nella pianura padana si trova una delle aree più inquinate d’Italia e d’Europa. E infatti la quota di famiglie che dichiarano molto problematico l’inquinamento dell’aria raggiunge il 12,5% in Lombardia. Tuttavia la regione con più famiglie che dichiarano questo problema è la Campania: 13,7% dei nuclei. Seguono Lombardia, Lazio (11,7%) e Sicilia (10,4%).

Il fenomeno appare problematico soprattutto nelle città: l’11,7% dei nuclei residenti nei comuni con più di 50mila abitanti dichiara criticità nella qualità percepita dell’aria. Addirittura la quota sfiora una famiglia su 5 nei centri di area metropolitana.

19% delle famiglie che vivono nei centri delle aree metropolitane dichiarano gravi problemi di inquinamento dell’aria.

Il ruolo del verde urbano nella tutela dell’ambiente

Per mitigare tali problematiche, è importante anche la presenza e la cura di aree verdi in ambito urbano. Le aree verdi hanno un ruolo centrale nella mitigazione di tali problematiche, maggiormente impattanti negli agglomerati urbani.

Ad esempio, la presenza di verde contribuisce all’abbassamento della presenza di polveri sottili nell’aria, attenua l’inquinamento acustico, contrasta l’innalzamento delle temperature, aumenta la permeabilità del suolo, senza contare l’impatto sull’ecosistema e la biodiversità in ambito urbano.

In questo senso, le amministrazioni comunali hanno un ruolo da non sottovalutare. Nell’ultima rilevazione sulla qualità ambientale delle città, Istat ha censito i capoluoghi in cui le amministrazioni hanno promosso iniziative di manutenzione degli spazi verdi da parte di cittadini o associazioni.

75 su 109 le città che hanno promosso iniziative locali per la manutenzione del verde urbano nel 2021.

Nel 2021 sono state 75 le amministrazioni comunali che hanno previsto questo tipo di iniziative, in crescita rispetto alle 69 del 2020. Parliamo quindi di poco meno del 70% dei capoluoghi di provincia italiani, una quota che sfiora l’82% nel centro Italia, il 77% nel nord-est e si attesta al 68% nel nord-ovest. Mentre nel sud e nelle isole circa il 57% delle città capoluogo ha previsto questo tipo di interventi.

Nel Mezzogiorno meno del 60% delle città promuove la manutenzione del verde con cittadini e associazioni
Città che hanno promosso iniziative locali per la manutenzione di spazi verdi urbani in gestione a cittadini o ad associazioni in forma gratuita

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: mercoledì 22 Marzo 2023)

In aggiunta a questo aspetto, anche la dotazione di verde pubblico appare inferiore nelle città del sud, specialmente in rapporto ai bambini e ragazzi residenti. Si tratta di una questione che abbiamo avuto modo di approfondire in passato e che trova conferma nei nuovi dati rilasciati quest’anno, relativi al 2021.

L’offerta di verde fruibile rispetto ai minori residenti

Se si considera il complesso delle aree verdi gestite da enti pubblici e disponibili per l’accesso ai cittadini, le città italiane dispongono di oltre 342 milioni di metri quadri di verde urbano fruibile. Includendo in questa categoria parchi urbani, aree a verde storico, giardini pubblici e altri spazi verdi disponibili per la fruizione, ma non il verde incolto o le aree boschive.

Rispetto ai quasi 2,7 milioni di residenti con meno di 18 anni nei capoluoghi si tratta di circa 128 metri quadri per minore. Come era già emerso per le aree sportive all’aperto, le città del nord-est primeggiano nell’offerta di verde fruibile rispetto ai minori residenti: 218 metri quadri per ogni abitante con meno di 18 anni. Seguono quelle del nord-ovest (136,9 mq) e del centro Italia (123,5 mq), mentre i capoluoghi del mezzogiorno si attestano poco sopra i 70 metri quadri per ciascun bambino o ragazzo.

Tale tendenza emerge chiaramente osservando i dati città per città. Ai primi posti spiccano due comuni del Friuli-Venezia Giulia: Gorizia, con oltre 1.000 mq di verde fruibile per minore, e Pordenone (705,3 mq). Seguono altre città settentrionali. Nell’ordine Verbania, Monza, Ferrara, Reggio Emilia, Sondrio, tutte con oltre 300 metri quadri per ciascun bambino residente.

Gorizia e Pordenone sono le città italiane con più verde fruibile per minore
Metri quadri di verde fruibile per minore (2021)

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: mercoledì 22 Febbraio 2023)

La dotazione di verde fruibile rispetto ai minori residenti appare invece molto inferiore in altre realtà, del sud e non solo. Non raggiungono i 50 metri quadri per minore Catania (47,3 mq), Genova (46,1), Imperia (43,1), Taranto (42,8), Trapani (39,3), Andria (37,2), Isernia (35,7), Messina (31,5), Trani (30,3), Crotone (19,3) e Barletta (15). Undici città, di cui 9 del Mezzogiorno.

Queste disparità nell’offerta di verde pubblico rispecchiano quelle nella partecipazione di cittadini e associazioni alla manutenzione e alla cura degli spazi verdi, come rilevato in precedenza. Divari su cui intervenire, tanto per la tutela dell’ambiente nelle città, quanto per quella dei diritti di bambini e ragazzi che vi abitano.

L'articolo è disponibile anche su conibambini.openpolis.it.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

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Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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