Le mappe della povertà educativa in Toscana
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Sono 547.732 i minori residenti in Toscana nel 2020. Bambini e ragazzi per cui scuole e servizi educativi rappresentano non solo il principale punto di riferimento per acquisire competenze, ma anche un’importantissima occasione di socialità e di inclusione. Un’enorme opportunità di arricchimento personale quindi, ma anche un modo per emanciparsi dalla propria condizione di partenza, specie se disagiata.
Asili nido
L’asilo nido è un servizio che ricopre un ruolo essenziale per la vita e lo sviluppo dei minori. La fascia di età compresa tra gli 0 e i 2 anni è infatti essenziale per porre le basi delle future capacità di apprendimento di bambine e bambini.
Toscana tra le prime 4 regioni in Italia per copertura dei servizi prima infanzia.
La regione offre circa 37 posti ogni 100 residenti sotto i 3 anni. Un dato superiore alla media nazionale (26,9%) di oltre 10 punti percentuali. Con questi dati, la Toscana si colloca al quarto posto tra le regioni italiane per livello di copertura del servizio. Peraltro è una delle poche ad aver raggiunto l’obiettivo europeo di 33 posti in asilo nido ogni 100 bambini.
A Prato, Firenze e Siena oltre 4 posti in asilo nido ogni 10 bambini
Posti per 100 residenti 0-2 anni in asili nido e servizi per la prima infanzia, nelle province della Toscana (2019)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)
Tra Prato (42,30%) e Pistoia (30,30%) a livello provinciale ci sono 12 punti percentuali di differenza. Nonostante questo, tutte le province toscane superano la media nazionale.
Famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce
A seguito dell’emergenza coronavirus, lo sviluppo di un’agenda digitale è diventato cruciale nel contrasto alla povertà educativa. Nei mesi di Dad è emersa tutta la differenza tra chi ha potuto partecipare attivamente alle lezioni e chi invece ha avuto più difficoltà. Questo tipo di divari digitali, dettati ad esempio dalla lentezza della connessione o dall’assenza di un dispositivo per ciascun membro della famiglia, rischiano di approfondire le disuguaglianze sociali ed educative preesistenti.
Nella provincia di Prato la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce si attesta attorno al 60%. Al secondo posto la città metropolitana di Firenze, con il 46% e al terzo la provincia di Livorno (41%). Tutte e 3 superano sia la media nazionale che quella regionale. Le altre province si collocano al di sotto della media regionale e nazionale. Un dato che può essere ricondotto anche alle caratteristiche morfologiche del territorio: in Toscana circa un quarto del territorio è montano e ulteriori 2/3 sono classificati come collinari.
Tra le province toscane, Prato è quella con più famiglie raggiunte da connessioni ultraveloci
Percentuale di famiglie raggiunte dalla rete fissa con velocità di download pari a 100 Mbps o superiore (2019)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)
Edifici scolastici vetusti
Il Covid-19 ha reso evidente la necessità di avere a disposizione un certo tipo di spazi per permettere il ritorno in classe di studenti e ragazzi. Non solo ampi ma, come sottolineato dal Miur, più moderni, attraverso una rimodulazione di banchi e arredi scolastici che tuteli insegnanti e alunni dal rischio contagio.
Da questo punto di vista, uno degli elementi più immediati per capire se esistono delle criticità è l’età delle strutture, attraverso la classificazione data dal Miur di scuole vetuste. La Toscana presenta uno dei valori più bassi in Italia: a fronte di oltre 2.500 istituti scolastici presenti sul territorio, quelli classificati come vetusti sono meno di 150, il 5,8%. Dati molto significativi se rapportati alla media nazionale: 17,8%. Tuttavia, all’interno della regione ci sono notevoli differenze. Siena e Lucca superano la media regionale in maniera sensibile.
A Siena oltre il 16% di edifici scolastici vetusti
Percentuale di edifici scolastici vetusti nelle province della Toscana (2018)
DA SAPERE
Un edificio scolastico è classificato come vetusto quando ha più di 50 anni.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Scuole raggiungibili
La possibilità per gli studenti di andare a scuola attraverso il servizio di trasporto pubblico appare cruciale per diverse ragioni. Da un lato, per non svantaggiare le famiglie prive di un mezzo proprio o del tempo necessario per accompagnare i figli tutti i giorni. Dall’altro, per favorire la frequenza scolastica dei minori. La mancanza di collegamenti efficienti tra gli studenti e la scuola rischia, nel lungo periodo, di alimentare fenomeni come la dispersione scolastica.
Secondo i dati più recenti, relativi al 2018, sono 34.531 in Italia gli edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi alternativi a quello privato. Cioè l’86% degli oltre 40mila edifici presenti nel nostro paese. Un dato elevato che nel caso della Toscana aumenta ancora di più. In questa regione infatti la percentuale di scuole raggiungibili arriva al 94,1%.
La percentuale di scuole raggiungibili con mezzi pubblici risulta essere piuttosto elevata in tutte le 10 province della Toscana. In particolare si raggiungono livelli significativi a Pistoia e Pisa, con quote superiori al 97%. Al di sotto della soglia del 90% le province di Livorno e Prato. Quest'ultima (82% circa), è anche l'unica provincia della regione che si trova al di sotto della media nazionale.
In Toscana il 94% delle scuole è raggiungibile con mezzi pubblici
Percentuale di edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi pubblici nelle province della Toscana (2018)
DA SAPERE
I dati mostrano la percentuale di edifici scolastici raggiungibili da almeno un mezzo pubblico (urbano, scolastico o interurbano) sul totale degli edifici scolastici statali.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con mappe a livello comunale e subcomunale.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.