L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia
Tag: Diritti

- Sono oltre 16mila i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia.
- A novembre 2023 i Msna presenti in Italia erano oltre 24mila. Da allora c’è stata una costante diminuzione.
- Nella maggior parte dei casi i Msna aspettano un minimo di 2 mesi prima di iniziare un percorso scolastico. L’attesa si può prolungare anche a oltre 5 mesi.
- Molti Msna sono ospitati nei principali centri urbani del paese. Molti altri però si trovano ancora in Sicilia.
Il prossimo 20 giugno sarà celebrata la 24esima giornata mondiale dei profughi (World Refugees Day), istituita dalle Nazioni unite per accendere i riflettori sul tema. Tra i migranti che arrivano in Italia, spesso dopo viaggi drammatici, molti hanno ancora la minore età. La maggior parte di loro fa ingresso nel paese senza familiari adulti.
Nonostante un trend in diminuzione, i minori stranieri non accompagnati (Msna) nel nostro paese sono migliaia. L’assenza di un sostegno genitoriale o comunque di figure di riferimento rende questi bambini e bambine particolarmente vulnerabili. Condizione che richiede tutele speciali affinché si possa realizzare un percorso di accoglienza e integrazione rispettoso dei loro diritti.
Essere accolti con modalità specifiche per rispondere alle loro esigenze è una precondizione essenziale ma non sufficiente. Occorre infatti avviare il più in fretta possibile un processo efficace di integrazione. Da questo punto di vista l’inizio di un percorso scolastico può costituire un passaggio molto importante.
16.274 i minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti in Italia al 30 aprile 2025.
La scuola rappresenta infatti molto più di un luogo dove imparare: è uno spazio di socialità, sicurezza e costruzione del futuro. Inserirsi rapidamente in un contesto scolastico aiuta questi ragazzi e ragazze a trovare un senso di normalità, a creare relazioni stabili e a sviluppare competenze fondamentali. A partire dalla conoscenza della lingua. Questo percorso può contribuire anche a far sì che questi giovani non finiscano vittime della criminalità organizzata.
Abbiamo approfondito come stia cambiando il numero dei minori stranieri non accompagnati nel nostro paese, anche alla luce di guerre e crisi internazionali in corso. Anche per capire come sta procedendo l’accoglienza nei diversi territori.
Quanti sono i minori stranieri non accompagnati in Italia
Secondo i dati messi a disposizione dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, alla fine di aprile 2025, erano 16.274 i minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro paese. Un dato nettamente inferiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo nell’anno precedente. In generale la tendenza è quella di una diminuzione dei Msna presenti in Italia. Per quanto il numero rimanga comunque consistente, dal novembre 2023 in cui si è raggiunto il picco di 24.215 minori presenti, il dato è sempre andato calando.
-7.941 i Msna in meno in Italia tra 2023 e 2025.
La nazionalità più rappresentata tra i Msna si conferma essere quella egiziana, con 3.646 minori pari al 22,4% del totale. Seguono i minori di origine ucraina (3.328 pari al 20,5%) e quelli provenienti dal Gambia (1.652 pari al 10,2%). Altre nazionalità particolarmente rappresentate sono quella tunisina (10,2%), guineana (6,9%), ivoriana (4,5%) e bangladese (4,1%).
Con riferimento alla fascia d’età, possiamo osservare che il 54,14% dei minori presenti risulta avere 17 anni, il 22% circa ne ha 16 mente nel 14,2% dei casi i Msna rientrano nella fascia di età compresa tra i 7 e i 14 anni. Da notare che tra i minori presenti di 16 e 17 anni oltre il 90% è rappresentato da maschi. Ciò probabilmente è dovuto al fatto che molti di questi ragazzi si mettono in viaggio con l’idea di cercare un lavoro e contribuire così al mantenimento della propria famiglia nel paese d’origine. Viceversa, si nota un riallineamento tra i generi al diminuire dell’età. Nella fascia 0-6 anni infatti, alla data della rilevazione, risultava il 50,2% di maschi e il 49,8% di femmine.
Anche alla luce di queste considerazioni e dell’instabilità geopolitica presente nelle diverse aree del mondo, diventa cruciale monitorare la condizione di questi minori, a partire dalle tutele che vengono previste e dall’avvio dei percorsi di inclusione che vedono nel mondo della scuola un passaggio fondamentale.
I Msna e l’inserimento nel contesto scolastico italiano
L’avvio di un percorso scolastico di qualità rappresenta uno degli elementi fondamentali per attivare un reale processo di inclusione dei Msna. Tuttavia questo non sempre avviene. Ciò, come detto anche nel paragrafo precedente, è in parte dovuto alle aspettative dei minori stessi, specie quelli più vicini alla maggiore età. L’obiettivo principale in questi casi è quello di iniziare un’attività lavorativa o di raggiungere un paese terzo che offra magari opportunità anche maggiori di ottenere un sostentamento per sé e per la famiglia nel paese d’origine.
Tuttavia, anche nei casi in cui c’è la volontà del minore di frequentare la scuola, l’avvio del percorso non sempre è immediato. Da questo punto di vista, alcuni dati significativi sono forniti dall’Unicef che dal 2017, attraverso la piattaforma U-Report On The Move, si propone di dare voce ai Msna, raccogliendo le loro esperienze e permettendo loro di partecipare attivamente alle discussioni su questioni che li riguardano.
In base a un sondaggio effettuato nel maggio del 2024 è emerso che il 27% degli intervistati ha dovuto attendere oltre 5 mesi prima di potersi iscrivere a scuola. Un altro 14% ha invece affermato di essere ancora in attesa di poter iniziare il proprio percorso scolastico mentre nel 25% dei casi il periodo di attesa per l’inserimento scolastico è stato compreso tra i 2 e i 5 mesi. Per un altro 25% del campione invece l’attesa è stata inferiore ai 2 mesi.
In oltre la metà dei casi i Msna possono aspettare anche 2 mesi o più prima di iniziare la scuola
Il periodo d’attesa necessario per l’inserimento scolastico degli Msna nel 2024
FONTE: Elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati U-Report On The Move
(pubblicati: venerdì 31 Maggio 2024)
Tra le motivazioni principali di questa attesa, evidenziata dai minori ma segnalata anche in un report del Comitato Schengen, vi sono da un lato le lungaggini burocratiche necessarie per l’ottenimento di tutta la documentazione richiesta ma anche il fatto che gli istituti scolastici non hanno effettivamente posto per accogliere altri bambini e ragazzi, soprattutto ad anno scolastico iniziato.
“La tempestiva inclusione dei minori stranieri nel percorso di accoglienza e di inserimento educativo e sociale è pertanto essenziale – come evidenziato nel corso delle audizioni – per prevenire e impedire il loro ingresso nel circuito criminale. Sulla base dell’analisi delle statistiche è stato infatti osservato che all’insuccesso degli interventi di accoglienza e assistenza dei minori, sia per carenza di strutture, sia per la mancata adesione al progetto educativo da parte del minore, corrisponde il tendenziale ingresso del minore nel circuito della criminalità” – Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen (12-3-2025)
Altro elemento di criticità è rappresentato dal fatto che nella maggior parte dei casi i Msna non vengono inseriti nel contesto scolastico insieme ai coetanei. Secondo il rapporto sulla rete Sai del ministero dell’interno e dell’Anci infatti, l’inserimento scolastico dei Msna con coetanei avviene raramente (44%) se non addirittura mai (28%). La difficoltà di inserire i ragazzi in classi corrispondenti alla loro età è un altro elemento che può contribuire alla mancata integrazione dei minori stranieri.
L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati nei territori
Vista la vulnerabilità dei Msna si rendono necessarie alcune tutele ulteriori nell’ambito del sistema di accoglienza. Ad esempio l’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni unite che si occupa dei rifugiati, nel 2024 aveva sottolineato come sarebbe auspicabile che bambine e bambini, ragazze e ragazzi fossero inseriti in un contesto familiare piuttosto che all’interno dei centri di accoglienza.
Purtroppo ad oggi questo avviene per meno di un quinto dei Msna. In base all’ultimo rapporto semestrale a cura del ministero del lavoro, solo il 20% dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia al 31 dicembre 2024 risultava collocato presso un soggetto privato.
20% dei Msna è accolto presso un soggetto privato al 31 dicembre 2024.
Da notare come la maggior parte dei minori accolti in ambito familiare risulti provenire dall’Ucraina (78% dei casi). Di questi, il 66% è accolto da propri familiari residenti in Italia, mentre il restante 34% da famiglie senza vincolo di parentela.
Il restante 80% invece è ospite in strutture dedicate all’accoglienza. Tra questi Msna il 16% si trova in strutture di prima accoglienza, necessarie nelle prime fasi ma inadeguate per un percorso di integrazione. Mentre il 63% è collocato nella seconda accoglienza, quella rivolta all’inclusione del minore. Parliamo dei centri della rete Sai – Sistema di accoglienza e integrazione.
Andando a vedere più nel dettaglio come si distribuiscono sul territorio nazionale i Msna accolti nelle strutture, possiamo osservare che questi bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono ospitati principalmente in 4 regioni. Si tratta di Sicilia (3.292), Lombardia (2.192), Campania (1.355) ed Emilia Romagna (1.351). A prima vista potrebbe quindi sembrare che la distribuzione dei Msna sia relativamente omogenea. Tuttavia, andando a scomporre i dati a livello territoriale possiamo osservare una situazione diversa. I dati disponibili ci consentono di spingere l’analisi fino al livello provinciale. Da questo punto di vista è la città metropolitana di Milano ad ospitare il maggior numero di Msna sul proprio territorio (963). Seguono Agrigento (899) e Roma (582).
Molti Msna si concentrano nelle province siciliane, contribuendo a dare l’impressione di un sistema di accoglienza in difficoltà.
Com’è abbastanza evidente anche dalla mappa, molti bambine e stranieri non accompagnati si concentrano nelle principali aree urbane del paese. Tuttavia si registra un forte carico sulla Sicilia. Troviamo infatti altre 2 province (più precisamente un libero consorzio comunale e una città metropolitana) tra i territori che ospitano il maggior numero di Msna. Si tratta di Trapani (561) e Catania (509). Superano i 200 minori ospitati anche Messina (362), Palermo (265), Ragusa (230) e Siracusa (218). Tutte aree che rientrano tra le prime 20 per numero di bambini e ragazzi ospitati.
La maggior parte dei Msna si concentra in Sicilia
I Msna accolti in Italia, provincia per provincia
DA SAPERE
L’analisi prende in considerazione i minori presenti sul territorio nazionale che, in fase di elaborazione del report, risultano accolti presso un’ente/struttura nel territorio italiano.
FONTE: elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: mercoledì 30 Aprile 2025)
Essendo la Sicilia uno dei principali territori di arrivo, la concentrazione di molte bambine e bambini in questa regione sembrerebbe segnalare la centralità della prima accoglienza nei percorsi di integrazione. Un tassello sicuramente fondamentale, ma che deve accompagnarsi a meccanismi di lungo periodo per l’inclusione del minore, anche attraverso il ruolo fondamentale della scuola.
L’articolo è disponibile anche su conibambini.openpolis.it, con i dati comunali regione per regione
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.