Il legame tra bassa istruzione e povertà è un’emergenza
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Un minore su 8 si trova in povertà assoluta, e le famiglie più povere tendono ad essere quelle con il livello di istruzione più basso. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
Si conferma, secondo i dati Istat, la stabilità del numero di poveri assoluti, persone che non possono permettersi le spese essenziali per condurre uno standard di vita minimamente accettabile. Nell’ultimo biennio rilevato, il dato si attesta su 5 milioni di persone, ovvero l’8,4% dei residenti in Italia.
Con la crisi i minori sono la fascia demografica che ha visto peggiorare di più la propria condizione. Nel 2005 si trovava in povertà assoluta il 3,9% dei giovani con meno di 18 anni. Nell’ultimo decennio questa percentuale è più che triplicata (12,6%, stando ai dati 2018 appena rilasciati).
L'altro elemento su cui riflettere è quanto una condizione economica svantaggiata possa avere radici anche in un divario educativo. Se la persona di riferimento ha il diploma o la laurea, la famiglia è povera in meno del 4% dei casi. Con la licenza media, la quota sale al 9,8%; con quella elementare all'11%. Ed è interessante provare a individuare, nei dati dell'istituto di statistica, il trend nell'ultimo triennio: più stabile per i laureati; in sensibile crescita per gli altri.
2/3 dei bambini con i genitori senza diploma restano con lo stesso livello d’istruzione, rispetto a una media Ocse del 42%
Si instaura così un circolo vizioso tra condizione economica e educativa: chi nasce in una famiglia povera ha a disposizione meno strumenti per sottrarsi a questa condizione, da grande. Un problema sociale, perché rende la povertà ereditaria e finisce con l'aggravare la situazione dei territori già deprivati.
Il mezzogiorno ad esempio si caratterizza per livelli di povertà assoluta più elevati (11,4% di persone povere, contro il 6,9% del nord e il 6,6% del centro Italia), ed è anche l'area del paese con i livelli d'istruzione più bassi. Infatti agli ultimi posti per percentuale di adulti diplomati figurano tutte le regioni meridionali più popolose: Puglia, Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria.
Ma questi fenomeni possono essere osservati anche in una scala minore, come quella di una città. Bastano infatti pochi chilometri di distanza per far emergere profondi divari, sia in termini di disagio economico che di livelli di istruzione.
Guardando la mappa di Roma per zone urbanistiche, si nota come quelle con minore scolarizzazione siano anche generalmente quelle con più famiglie in difficoltà economica.
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con grafici e mappe che affrontano la situazione a livello regionale e provinciale.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.