Barriere architettoniche: accessibile solo una scuola su tre
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Negli ultimi 10 anni il numero di studenti disabili è costantemente aumentato fino a sfiorare le 284mila unità, ma sono ancora molte le barriere architettoniche e senso-percettive nelle scuole italiane. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
Ogni studente dovrebbe poter accedere liberamente all’istituto scolastico che frequenta, incluse le persone con disabilità. Questo diritto, riconosciuto dalla legge, purtroppo spesso si scontra con scuole vecchie e non sempre pensate per rispondere alle esigenze di questi ragazzi.
Gli ostacoli che un ragazzo con disabilità si trova di fronte per accedere alla scuola e per svolgere le normali attività insieme ai suoi compagni possono essere molteplici. Le prime che vengono in mente sono le barriere di tipo fisico, come l’assenza di ascensori, bagni e scale a norma. Ma vanno considerate anche barriere di tipo sensoriale e percettivo che, per alcuni tipi di disabilità (cecità, sordità), sono altrettanto impattanti.
Secondo i più recenti dati Istat, risalenti al 2018-2019, gli alunni italiani con disabilità sia fisica che psichica o intellettiva sono poco più di 284mila, pari al 3,3%. Un numero in constante crescita.
L’istituto nazionale di statistica rileva come, dei 55.209 istituti scolastici italiani, pubblici e privati, soltanto il 34% risulti completamente accessibile per i disabili motori. Solo una scuola su tre. Assenza di ascensori e rampe, bagni a norma e montascale sono le barriere architettoniche più significative secondo Istat.
Scorporando i dati a livello regionale, si nota che la Valle d’Aosta è l’unica regione italiana in cui le scuole accessibili sono più della metà (66,8%). Seguono Lombardia (41,8%) e Friuli Venezia Giulia (41%). Sono 7, invece, le regioni che si trovano al di sotto della media nazionale. Agli ultimi posti ci sono Campania (24%), Calabria (24,8%) e Liguria (26,1%).
Barriere architettoniche, in Valle d’Aosta quasi il 70% di scuole accessibili
Rapporto tra scuole accessibili e non accessibili in base alle barriere architettoniche a livello regionale (2018-2019)
Nonostante questi dati non siano ancora soddisfacenti, c'è da dire che, tra gli anni scolastici 2013-2014 e 2018-2019, è stato fatto uno sforzo notevole per abbattere queste barriere. In questi 5 anni, infatti, in quasi tutte le regioni italiane il livello di accessibilità globale delle strutture è migliorato.
Il 15% degli istituti ha effettuato lavori per l'abbattimento di barriere architettoniche durante l'a.s. 2018-2019.
Per quanto riguarda le barriere senso-percettive, cioè la mancanza di accorgimenti (mappe in rilievo e altri indicatori visivi, segnali acustici) volti a facilitare l'orientamento degli studenti non vedenti, ipovedenti e non udenti, la situazione è più complessa. Infatti, le scuole italiane che dispongono di almeno un dispositivo di ausilio senso-percettivo sono appena il 18%, mentre solo il 2% ne ha 2. Anche in questo caso, le scuole sono più accessibili a nord (23%) che a sud (14%).
A Bolzano 3 scuole su 10 hanno almeno un facilitatore per disabili senso-percettivi
Rapporto tra scuole accessibili e non accessibili in base alle barriere senso-percettive a livello regionale (2018-2019)
Un altro aspetto da non sottovalutare legato alla disabilità è quello di fornire agli studenti tutti gli strumenti per poter seguire le lezioni e partecipare alla vita della classe. Da questo punto di vista, la tecnologia può svolgere un ruolo importante.
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con grafici e mappe che affrontano la situazione a livello regionale e provinciale.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.