Al Sud poche aree sportive all’aperto per i minori
Tag: Edilizia scolasticaSport e gioco
La giornata tipo dei bambini si svolge soprattutto in luoghi chiusi, e circa uno su 5 è sedentario. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini, che ricostruisce l’offerta di aree sportive all’aperto nelle città italiane rispetto ai minori residenti. Di seguito un estratto del rapporto.
Per i bambini e i ragazzi nell’età dello sviluppo praticare sport è fondamentale. Per molte ragioni: dagli effetti positivi sullo sviluppo fisico e mentale, all’occasione che offre per apprendere valori come il rispetto verso gli altri e il gioco di squadra. Aspetti che riguardano un diritto tutelato dalla convenzione sui diritti dell’infanzia: quello al gioco.
Per questi motivi è importante che nelle città siano presenti impianti e aree sportive dove bambini e ragazzi possano fare sport. La carenza di strutture organizzate è infatti uno dei fattori che limita questa possibilità.
La quota di giovani sedentari è calata negli ultimi anni
Percentuale di minori che non praticano nessuno sport né attività fisica
Nonostante la tendenza al calo, la quota di bambini e ragazzi che non praticano sport non va trascurata. Il 20% dei bambini tra 6 e 10 anni non fa alcuna attività (1 su 5). E così quasi il 15% di quelli tra 11 e 14 anni e il 17,3% dei giovani 15-17 anni.
Come cause per l'inattività, vengono spesso citate la mancanza di tempo e interesse. Nella fascia 3-5 anni il motivo preponderante è l'età del bambino. Le cause legate alla condizione economica del nucleo familiare riguardano il 20% dei ragazzi tra 11 e 17 anni e quasi il 30% dei bambini tra 6 e 10 anni.
I motivi economici vengono citati in oltre il 20% dei casi
Motivi per cui non pratica nessuno sport (2015)
I divari regionali nell'attività sportiva
Nella pratica sportiva infatti le differenze territoriali risultano piuttosto profonde. In 3 regioni (Lazio, Umbria e Toscana) oltre il 60% dei minori pratica sport con continuità. Le regioni al di sotto della media sono tutte del Mezzogiorno.
In Campania, Sicilia e Calabria meno di 4 ragazzi su 10 fanno sport con continuità
Percentuale 3-17 anni che praticano sport con continuità (2015)
Le aree sportive all'aperto nelle città italiane
Osservando i dati sulla presenza di tali spazi nei capoluoghi di provincia, emergono ricorrenze rispetto a quanto visto in precedenza sulla pratica sportiva dei minori nelle regioni. Le città del Sud hanno meno aree sportive, così come le regioni del Mezzogiorno risultano quelle con meno bambini e ragazzi che praticano sport con continuità. Si distinguono Oristano, con 58 metri quadri per minore, al terzo posto tra i comuni capoluogo con la maggior offerta di aree sportive, e Benevento, con 36,4 metri quadri per minore.
Nei capoluoghi del Sud è minore l'offerta di aree sportive per i minori
Aree sportive all'aperto per numero di minori residenti, nei capoluoghi italiani (2018)
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento, con grafici e mappe su tutte le regioni e le province italiane.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.
Il report completo è disponibile in formato pdf