Abbandono scolastico: in Sicilia e Sardegna la quota supera il 20%
Tag: Istruzione
L’Italia è ancora lontana dall’obiettivo europeo che invita a ridurre l’abbandono scolastico sotto il 10%. Sul dato nazionale influiscono le profonde differenze territoriali, che vedono il Sud più penalizzato rispetto al Centro-Nord. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
I motivi per cui una ragazza o un ragazzo abbandona la scuola prima del diploma superiore possono essere diversi. Spesso incidono condizioni di marginalità sociale, che possono portare sia a una frequenza saltuaria, sia all’abbandono definitivo degli studi.
L’Italia nel 2017 è il quarto Paese Ue con più abbandoni (14%), dopo Malta (18,6%) Spagna (18,3%) e Romania (18,1%).
Un ragazzo che abbandona la scuola è un fallimento educativo, e segnala che qualcosa non ha funzionato. Le ricerche indicano che a lasciare gli studi prima del tempo sono spesso i giovani più svantaggiati, sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Un meccanismo molto pericoloso perché aggrava le disuguaglianze già esistenti. Ciò produce una serie di conseguenze negative che colpiscono non solo il singolo ragazzo o la ragazza, ma l’intera società, che diventa complessivamente più debole, povera e insicura.
Per queste ragioni, uno degli obiettivi stabiliti dall’Ue è che la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi scenda sotto il 10% entro il 2020. Dal 2008 ad oggi, il dato italiano (come quello dei maggiori partner europei) è migliorato. In quell’anno i giovani tra 18 e 24 anni che avevano al massimo la licenza media e non erano inseriti in nessun percorso di formazione erano quasi il 20% del totale. Da allora questo valore è migliorato costantemente, per poi assestarsi attorno al 14% negli ultimi due anni.
Sul risultato nazionale pesano delle profonde differenze territoriali. Il dato regione per regione mostra che nelle due isole, Sardegna e Sicilia, la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi supera il 20%. Poco sotto il 20% anche Campania (19,1%) e Puglia (18,6%). Ma profonde differenze si registrano anche all’interno delle stesse regioni, con province in controtendenza.
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con ulteriori grafici e mappe che analizzano i dati a livello nazionale e provinciale.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.