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Le mappe della povertà educativa in Puglia

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La Puglia è prima fra le regioni del Mezzogiorno per molti indicatori, ma rimane sotto la media nazionale, con alcune eccezioni:

Posti Asili nido per bambini 0-2 anni: Puglia 18,9% – Italia 26,9%
Abbandono scolastico: Puglia 17,9% – Italia 13,5%
Neet: Puglia 29,7% – Italia 22%
Famiglie raggiunte da banda larga veloce: Puglia 83% – Italia 68,5%
Edifici scolastici vetusti: Puglia 13% – Italia 17,8%
Scuole raggiungibili con mezzi pubblici: Puglia 81,5% – Italia 86%

È stato presentato oggi il report “Le mappe della povertà educativa in Puglia”, elaborato dall’Osservatorio #conibambini nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile. L’iniziativa è promossa da Acri, Fondazione Puglia, Fondazione Monti Uniti di Foggia e impresa sociale Con i Bambini. 

In base ai recenti dati Istat, in Puglia vivono 629.459 minori. Sul fronte della povertà educativa, pur distinguendosi positivamente su diversi aspetti dalle altre maggiori regioni del Mezzogiorno, la Puglia mostrava numerose criticità già prima dell’emergenza Covid. Ciò appare piuttosto evidente se si isolano alcuni dei principali indicatori utilizzati per monitorare la condizione educativa dei più giovani. In termini di offerta di asili nido e servizi prima infanzia, ad esempio, sono 18,9 i posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni. Un dato migliore rispetto alle altre maggiori regioni dell’Italia meridionale (Campania, Calabria e Sicilia si attestano tra il 10 e il 12%), ma ancora distante dalla media nazionale (26,9%) e dalla soglia europea dei 33 posti ogni 100 minori.

Rispetto all’abbandono scolastico, a fronte dell’obiettivo europeo di ridurre al di sotto del 10% la quota di ragazzi che lasciano la scuola prima del diploma, la Puglia si attestava al 17,9% prima dell’emergenza, nel 2019. Un dato molto al di sopra della media nazionale di quell’anno (13,5%) e inferiore solo a Sicilia e Calabria. Tale dato si riferisce all’abbandono esplicito, ovvero ai giovani che lasciano i percorsi di istruzione e formazione prima del tempo. Ma deve essere letto con gli indicatori di abbandono scolastico implicito: studenti che, pur completando il percorso di studi, non acquisiscono le competenze adeguate, trascinandosi spesso lacune fin dal primo ciclo di istruzione. In questo senso, prima della crisi sanitaria, la Puglia presentava il 18,9% di alunni in difficoltà alla fine della terza media. Si tratta di ragazze e ragazzi che terminano l’ultimo anno prima delle scuole superiori con livelli di competenza inadeguati in italiano, matematica e inglese. Un dato certamente inferiore rispetto alle maggiori regioni meridionali (Calabria 29,6%, Sicilia 27,9%, Campania 25%) ma più elevato rispetto alla media nazionale (14,4%).

Questi dati si riflettono anche sulla quota dei cosiddetti “neet”giovani che non studiano e non hanno lavoro: quasi il 30% (29,7%) dei giovani pugliesi tra 15 e 29 anni si trova in questa condizione nel 2019. Una percentuale inferiore rispetto alla media del Mezzogiorno (33%) e a quelle di Sicilia (38%), Calabria (35,1%) e Campania (34,3%). Ma molto più alta della media nazionale (22,2%) che vede l’Italia già ai vertici in Ue per incidenza di giovani neet.

L’offerta di asili nido

Secondo i più recenti dati messi a disposizione dall’Istat, relativi al 2019, la Puglia offre complessivamente più di 16mila posti, distribuiti in oltre 600 strutture, tra asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia. Si tratta di un posto per il 18,9% dei bambini tra 0 e 2 anni di età residenti nella regione. Dati che pongono la Puglia, come le altre regioni meridionali, agli ultimi posti della classifica relativa al livello di copertura potenziale di posti in asilo nido e servizi integrativi. Rispetto alle altre grandi regioni del sud, la Puglia presenta percentuali più elevate: in Campania, Calabria e Sicilia il livello di copertura si attesta tra i 10 e i 12 posti ogni 100 bambini. Tuttavia, il dato di questa regione rimane comunque molto distante sia dalla media italiana (26,9%) che dall’obiettivo Ue di 33 posti ogni 100 bambini.

Tra le province pugliesi, Lecce è prima per offerta di posti in asilo nido
Posti per 100 residenti 0-2 in asili nido e servizi per la prima infanzia, nelle province della Puglia (2019)

DA SAPERE
Il dato misura l’offerta di asili nido e di servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Le famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce

Quanto agenda digitale e contrasto della povertà educativa siano strettamente legate è diventato evidente a tutti durante la pandemia. I divari digitali (connessione lenta o assenza di un dispositivo per ogni membro della famiglia) hanno conseguenze educative cruciali. In questo quadro, la Puglia – presa nella sua interezza – presentava prima della crisi dati tendenzialmente superiori alla media nazionale, circa le connessioni su rete fissa. Nel 2019, il 97% delle famiglie risultava raggiunto dalla banda larga di base (contro una media italiana del 95%). L’83% dei nuclei era raggiunto da una connessione di banda larga veloce (pari almeno a 30 Mbps, contro una media nazionale del 68,5%). Al momento della rilevazione si trattava della quota più elevata tra le regioni italiane relativa alla rete cablata superiore a 30 Mbps. Nella banda larga ultraveloce (connessioni superiori a 100 Mbps), il dato pugliese (46% delle famiglie potenzialmente raggiunte) superava di quasi 10 punti la media nazionale (36,8%).

In Puglia, dunque, la copertura potenziale della rete, pur con differenze interne, è superiore rispetto alla media nazionale. Tuttavia, si tratta di un dato da contestualizzare con altre due informazioni. La prima, come emerso nella relazione 2020 di Agcom, è il divario che, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, si riscontra tra la copertura potenziale della rete (infrastrutturazione) e l’effettiva diffusione del servizio. Se una zona è cablata ciò non significa che le famiglie concretamente vi abbiano accesso, per tanti motivi: dalle preferenze e necessità individuali a un disagio economico che impedisce alla famiglia di potersi permettere una connessione veloce.

Tale aspetto riguarda tutte le regioni, e in misura particolare quelle del mezzogiorno, in particolare Calabria e Sicilia, dove il divario tra la copertura infrastrutturale della rete a 30 megabit per secondo (Mbps) e la diffusione concreta sfiora o supera i 60 punti. In Puglia tale divario è meno accentuato (55,6 punti) ma comunque superiore rispetto alla media nazionale.

L’altro elemento da mettere in luce è che, a fronte di una copertura media regionale superiore a quella nazionale, la presenza delle connessioni veloci risulta fortemente variabile tra le diverse aree della Puglia. Lo si osserva confrontando la percentuale di famiglie raggiunte da rete ultraveloce (pari o superiore a 100 Mbps) nelle diverse province pugliesi.

Oltre il 50% di famiglie raggiunte da banda larga ultraveloce nelle province di Bat, Bari e Taranto
Percentuale di famiglie raggiunte dalla rete fissa con velocità di download pari a 100 Mbps o superiore nelle province pugliesi (2019)

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Gli edifici scolastici vetusti in Puglia

In base ai dati messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, relativi al 2018, sappiamo che in Puglia gli edifici vetusti sono circa il 13% del totale. Una quota che pone questa regione al quinto posto tra quelle con le percentuali di edifici vetusti più basse (un dato inferiore anche rispetto a importanti realtà del centro-nord come Emilia Romagna, Veneto e Lombardia). Tale dato, peraltro, è inferiore di quasi 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale. In Italia sono infatti 7.161 le scuole vetuste, su un totale di 40.160 edifici, il 17,8% del totale.

Ma come cambia l’incidenza del fenomeno all’interno della regione? Le differenze tra una provincia e l’altra risultano meno marcate rispetto ad altre regioni. Tuttavia dobbiamo sottolineare che, mentre a Brindisi la percentuale di edifici classificati come vetusti è del 9,3%, nella provincia di Barletta-Andria-Trani questo dato arriva al 18,1%, quasi il doppio. Peraltro quest’ultima provincia è l’unica nella regione a superare anche il dato nazionale (17,8%). Tre province invece presentano un dato inferiore anche alla media regionale. Si tratta di Foggia (12,5%) e Lecce (11,5%), oltre alla già citata Brindisi. È interessante notare comunque che in 5 province pugliesi su 6 la percentuale di edifici vetusti rimane comunque al di sotto del 15%. Oltre ai casi già menzionati, infatti, anche le province di Taranto (13,5%) e Bari (13,2%) presentano dati relativamente bassi.

In 5 province pugliesi su 6 gli edifici scolastici vetusti sono meno del 15%
Percentuale di edifici scolastici vetusti nelle province della Puglia (2018)

DA SAPERE
Un edificio scolastico è classificato come vetusto quando ha più di 50 anni.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

Le scuole raggiungibili con il trasporto pubblico

Dei 40.160 edifici scolastici presenti in Italia nel 2018, 34.531 risultano raggiungibili con almeno un mezzo di trasporto pubblico (urbano, interurbano, ferroviario) o con il trasporto scolastico. Una percentuale alta, pari all’86% delle scuole, che nel caso della Puglia scende all’81,5%. Tuttavia, come abbiamo già visto nei capitoli precedenti, anche nel caso degli istituti scolastici raggiungibili con mezzi pubblici si registrano significative differenze tra un territorio e l’altro.

Foggia è la provincia pugliese con meno scuole raggiungibili con i mezzi pubblici
Percentuale di edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi pubblici nelle province della Puglia (2018)

DA SAPERE
I dati mostrano la percentuale di edifici scolastici raggiungibili da almeno un mezzo pubblico (urbano, scolastico o interurbano) sul totale degli edifici scolastici statali.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: giovedì 7 Maggio 2020)

Tutti i dati per comune sono disponibili su conibambini.openpolis.it.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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