“Organizziamo la speranza”: primo incontro tra gli enti di Terzo settore

Si è svolta la prima riunione collegiale con i 15 enti di Terzo settore a cui è stato affidato un mandato esplorativo nell’ambito dell’iniziativa “Organizziamo la speranza”, per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche.
Martedì 7 ottobre si è svolta, in modalità online, una riunione tra i rappresentanti dei 15 enti di Terzo settore, uno per ogni area socio-educativa strategica, affidatari di un mandato esplorativo nell’ambito dell’iniziativa “Organizziamo la speranza”. L’iniziativa, promossa nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, mette a disposizione 50 milioni di euro complessivi per sperimentare interventi multi-dimensionali capaci di produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità e del benessere di bambini, bambine, adolescenti e famiglie che vivono in quartieri vulnerabili, costruendo e rafforzando le capacità delle comunità educanti.
All’incontro è intervenuto anche Marco Rossi-Doria, Presidente di Con i bambini, insieme allo staff impegnato nell’iniziativa. L’obiettivo è stato quello di creare un primo significativo momento di incontro e confronto tra gli enti coinvolti, come inizio di un percorso nazionale che verrà portato avanti nei prossimi anni secondo il modello dell’alleanza educativa tra pubblico e privato sociale, tenendo conto del ricchissimo repertorio di esperienze positive e buone pratiche di contrasto della povertà educativa minorile nelle sue diverse manifestazioni.
“Quello di Organizziamo la speranza è il più grande cantiere educativo di intervento per contrastare la povertà educativa minorile in contesti così difficili, rivolto a tutte le fasce d’età, da 0 a 18 anni, a livello nazionale – ha commentato Marco Rossi-Doria –. Anche nella comparazione europea, come intervento in luoghi di crisi strutturale e povertà educativa reiterata per decenni, c’è stata l’istituzione delle zone di educazione prioritaria in Francia, molto centrate, però, sulla scuola e non sull’alleanza educativa territoriale. Con Organizziamo la speranza c’è l’ambizione politica di dimostrare con i fatti che è possibile contrastare la povertà educativa anche in territori in cui il fenomeno si è cronicizzato e dove l’esclusione precoce è la triste ‘normalità’ in forme differenti. Si tratta di una sperimentazione grande che coinvolgerà migliaia di bambini, ragazzi e famiglie, e che avrà bisogno di una valutazione d’impatto molto attenta. Abbiamo scelto la strada della costruzione dei partenariati in ogni realtà in modo partecipativo, per concorde adesione. E lo stiamo facendo – ha concluso – perché, se dobbiamo creare un modello che possa auspicabilmente espandersi, non possiamo realizzarlo pensando che gli enti che operano nei 15 territori debbano concorrere l’uno contro l’altro. È l’unità territoriale tra tutti, è la crescita delle comunità educanti che fa la differenza”.
Le 15 aree interessate sono: Carbonara, Ceglie, Loseto, S. Rita a Bari; San Donato – San Vitale a Bologna; Borgo Sant’Elia, Nuovo Borgo Sant’Elia, San Michele, Mulinu Becciu, Is Mirrionis, Tuvixeddu – Tuvumannu a Cagliari; Caivano (NA); Centro storico a Catania; Mantignano – Ugnano – Sollicciano, San Bartolo a Cintoia, San Jacopino, Cascine a Firenze; Rione Candelaro, Rione Biccari, Borgo Croci a Foggia; Cornigliano, Sampierdarena, Ca’ Nuova (all’interno di CEP) a Genova; Villapizzone, Quarto Oggiaro a Milano; San Giovanni a Teduccio, Barra a Napoli; Pontevigodarzere, Mortise, Torre, Ponte di Brenta e Palestro a Padova; Palazzo Reale – Monte di Pietà, Tribunali – Castellammare (I circoscrizione) a Palermo; San Giorgio – Modena – San Sperato a Reggio Calabria; San Basilio, Tor Cervara a Roma; Quartiere Mirafiori Sud a Torino.
Ulteriori informazioni: https://www.conibambini.org/2025/02/11/organizziamo-la-speranza-terminata-la-prima-fase/